CORSO PROFESSIONALE OPERATORE DI QI GONG

L’espressione Tao Shen Ming (La Via Luminosa dello Spirito) è grandemente significativa e dona un’alta considerazione alla pratica che si dispiega, sequenza dopo sequenza, tracciando la Via (il Tao), il cammino spirituale, attraverso la Luminosa Lanterna (Ming) che, nella filosofia taoista, si riferisce alla Vita.

Ming è ovunque e in ogni momento. È il sé superiore, il maestro dal quale si può ricevere il dono della propria missione.

Ming è il destino, la legge del Cielo che compassionevolmente indirizza ciascuno verso la sua meta. È quella leggera brezza che fa arrivare al porto sicuro. Ma, per arrivarci, a volte è necessario passare attraverso la tempesta
…dello Spirito (Shen) per compiere la propria Missione Personale che solo ad ognuno di noi è dato conoscere e sapere (il proprio Segreto). È una pratica che mira a raggiungere un alto livello di consapevolezza e percezione delle leggi che governano l’Universo.

Abbiamo quindi chiamato questo Corso Professionale Tao Shen Ming proprio per sottolineare la direzione che vogliamo imprimergli. Attraverso lo studio approfondito del Qi Gong condurremo gli allievi verso un obiettivo vero e puro, quello di un progresso costante e un continuato miglioramento personale e di gruppo.


OBIETTIVO DEL CORSO
Acquisire una solida base teorica per poter fare una corretta valutazione energetica e di conseguenza consigliare gli esercizi più idonei.

STRUTTURA DEL CORSO
Il corso professionale di Qi Gong ha la durata di 4 anni. (i primi 3 anni obbligatori)
Il quarto anno dipende dal rendimento dell’allievo e dalle considerazioni dell’insegnante che lo forma espresse attraverso una valutazione generale e complessiva dei 3 anni di studio.

Si articola in un fine settimana al mese: nell’intera giornata del sabato e domenica dalle 9.00 alle 17.00.

Al termine di ogni anno gli allievi devono sostenere una verifica teorico-pratica di Qi Gong e una verifica teorica di Medicina Cinese.

Alla fine del terzo anno, l'allievo concluderà il percorso formativo con la discussione di una tesi inerente un’esperienza personale o un argomento teorico-pratico in accordo con il Tutor che lo forma.
Gli allievi idonei riceveranno un Attestato di Operatore di Qi Gong dalla Scuola Xin Xu Shiatsu e uno dall’associazione OTTO (Comitato Sportivo Educativo Nazionale), riconosciuto dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). 

L’OPERATORE DI QI GONG
Per la legge italiana l’operatore di Qi Gong è una figura inquadrata nell'ambito socio-educativo e non socio-sanitario. L’operatore di Qi Gong non può quindi interferire nelle scelte dei medici, non può prescrivere farmaci, non può fare diagnosi ma solo “valutazioni energetiche”. Deve considerare la persona che si rivolge a lui non un paziente ma un utente e deve ricordare che le tecniche da lui applicate non curano patologie, ma aiutano il risveglio delle risorse energetiche interne dell’organismo.

L’operatore di Qi Gong può lavorare come libero professionista o come titolare d’impresa, da solo o associato ad altri, in studi privati o pubblici.

La sua attività rientra tra quelle previste dalla legge n. 4 del 14 gennaio 2013. La regione Lombardia riconosce il Qi Gong tra le discipline Bio-naturali con la legge n.2 del 3 gennaio 2005.


QI GONG
Disciplina praticata, con nomi diversi, in Cina da migliaia di anni, allo scopo di prevenire e curare le malattie, per migliorare la vita quotidiana e renderla più piena e soddisfacente, per migliorare le performance fisiche e psichiche negli ambiti lavorativi e marziali.

Il Qi Gong è profondamente diverso dalle altre arti della salute, dalla cultura fisica e dagli sport. Nel Qi Gong l'attenzione è posta all'interno del corpo e all'ambiente esterno, e non vi è alcuno spirito competitivo. Il Qi Gong migliora la coordinazione e la scioltezza, affina la coscienza, regola la respirazione, coltiva la “virtù” (de). Queste azioni sono promosse dalla mente che, come si dice nel Qi Gong, “muove l'energia che a sua volta muove il corpo”, il tutto con accento sullo stato di rilassamento. Il Qi Gong può ridurre il consumo di energia corporea e regolare le attività fisiologiche.

In ambito medico, il Qi Gong ha un ruolo terapeutico vero e proprio, un ruolo preventivo, e un ruolo riabilitativo. Inoltre ha la funzione di ripristino di una migliore salute e anche un aspetto psicosomatico, attivando tutte le risorse latenti dell'individuo.

Il concetto di “energia”, Qi in cinese, è uno dei più importanti tra quelli fondamentali legati alle pratiche della salute. In generale, Qi significa energia, soffio vitale, anche se ci sono circa 20 significati del termine Qi: corrente, circolazione, tempo climatico, gas, aria, respiro, fiato, odore, comportamento, adirarsi, etc. Nel pensiero cinese si crede che il Qi permei l'universo e che tutte le cose dell'universo siano diverse manifestazioni del Qi.
Gong significa lavoro, e nello specifico uno dei significati può essere “passare dallo stato caotico alla stabilità”; nei dizionari cinesi il Qi Gong è definito una “pratica tradizionale basata sul controllo della respirazione”.
L'atteggiamento fondamentale del praticante dovrebbe essere improntato a pulizia, quiete, non azione (naturalezza).


Nel Qi Gong ci sono tre componenti essenziali: postura e movimenti, tecniche respiratorie, visualizzazione e concentrazione.

Le tecniche, si articolano in tre momenti fondamentali:

Tiaoshen (regolazione del corpo);

Tiaoxi (regolazione del respiro);

Tiaoxin (regolazione del cuore e della mente).

Tiaoshen: letteralmente “controllare la forma”, vuol dire regolare e rilassare il corpo mantenendolo in una certa posizione, oppure facendolo muovere in un certo modo. La regolazione del corpo avviene attraverso lo sviluppo della coordinazione, del rilassamento, dell'equilibrio. In parole semplici significa raggiungere uno stato di naturalezza e rilassatezza in modo che l'energia interna circoli liberamente senza ostacoli e senza rallentamenti o ristagni.

Tiaoxi: letteralmente “controllare il respiro”, significa respirare in un modo regolato.
Nel Qi Gong vi sono molte tecniche di respirazione, compresa una “non tecnica”, il respirare in modo naturale, che costituisce spesso lo stadio iniziale nella pratica.
Tutte le tecniche di respirazione del Qi Gong condividono le caratteristiche di essere regolari, profonde, lunghe, e comunque senza sforzo, eventualmente con apnee o emissioni sonore vocali. Si può arrivare a quello che nel Taoismo si chiama “respirazione embrionale”, molto lenta e impercettibile 

Tiaoxin: letteralmente “controllare il cuore-mente”, vuol dire armonizzare il movimento del nostro pensiero. Significa sgombrare la mente da ogni preoccupazione. La regolazione della mente si avvale di tecniche che usano l'immaginazione, la visualizzazione, la concentrazione su determinate parti del corpo. Con il controllo della mente si può arrivare ad assorbire e a visualizzare l'energia dell'ambiente.
La mente può essere focalizzata su quello che si chiama “paesaggio interno” o sul “paesaggio esterno”. Il “paesaggio interno” si riferisce a determinate aree del corpo, a punti specifici .
Il “paesaggio esterno” si riferisce alla concentrazione su paesaggi naturali piacevoli, che fanno sentire rilassati e con uno stato d'animo positivo.


Requisiti per la pratica

Le tappe del Qi Gong
Tradizionalmente si dice che per praticare correttamente il Qi Gong sono necessarie 4 condizioni:

Fa, il metodo, la teoria, il riferimento teorico;

Cai, la condizione economica;

Lu, la compagnia, perché alcune tecniche non si possono praticare da soli;

Di, il luogo adatto.

Chi vuole praticare seriamente il Qi Gong deve soddisfare inoltre 3 condizioni:

• Trovare un insegnante che comunichi una sensazione positiva, meglio se fin dal primo contatto, che sia disposto a rispondere alle domande degli allievi, naturalmente al loro livello di comprensione;

• L'insegnante deve possedere un grado di umiltà tale da fargli, per esempio, riconoscere che le sue tecniche sono buone ma che ne possono esistere di migliori;

• Il gruppo di allievi che circonda l'insegnante deve dare una sensazione di armonia e di piacere nel lavorare insieme, questo perché a un certo livello della pratica si arriva a uno stadio chiamato “stato neutro” in cui si è senza difese, e si può quindi essere facilmente influenzati.

Per raggiungere l'equilibrio necessario per una buona pratica è importante inoltre, come si dice tradizionalmente soprattutto nella scuola Taoista, “dire sempre ciò che si pensa e fare sempre ciò che si dice”. Questo perché in Medicina Cinese le parole sono il riflesso dell'attività del Cuore, per cui se si dice qualcosa in contraddizione con quello che si pensa si creeranno degli squilibri che dapprima renderanno la pratica difficoltosa e che poi potranno portare a disturbi anche gravi.

Dice il Neijing Suwen, capitolo 13: “[Gli antichi]... non lasciavano che la concupiscenza o l'invidia logorassero il loro interiore, né permettevano che l'ambizione incontrollata esaurisse il loro esteriore [...] per questa ragione non avevano bisogno di medicine per curare il loro interno, né di aghi di pietra per curare il loro esterno...”.

Brama, invidia, ambizione, in ultima analisi il “desiderio”, portano il nostro Shen, lo psichismo-vitalità, all'esterno, verso l'oggetto desiderato, provocando, oltre che una perturbazione nello Shen stesso, una dispersione del Qi organico.

“Dove va il cuore-mente quello è l'intento se ci sono troppi pensieri, lo spirito viene disturbato; se lo spirito è disturbato il Qi scarseggia e non si può vivere a lungo.

Perciò il saggio limita i propri desideri e frena i cattivi pensieri per pacificare i propri intenti...”

“Se il separare corpo, azione e pensiero - ad esempio pensando a qualcosa di diverso da quello che si sta facendo - è dannoso, sviluppare una maggiore coordinazione fra pensiero, movimento fisico e flussi di Qi (respirazione, circolazione nei meridiani) determina un incremento e un potenziamento dell'energia individuale in tutti i suoi aspetti: fisico, funzionale e psichico”.